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IMPIANTO DENTALE: SI VEDE LA VITE?

La vite dell'impianto non si dovrebbe vedere, ma esistono diverse casistiche che causano l'esposizione della vite. Vediamo quali sono le condizioni che causano l'esposizione della vite implantare e come l'odontoiatra può intervenire per risolvere il problema.

GLI IMPIANTI DENTALI


Per prima cosa è necessario comprendere quali sono gli elementi che compongono l'impianto dentale. Gli impianti sono costituiti da tre sezioni: 1 La vite endossea, la radice di titanio che è attaccata all'osso che va a sostituire la radice del dente. 2 La corona o protesi dentale, che va a sostituire il dente naturale. Questa è l'unica parte che deve restare visibile in bocca. 3 L'abutment che serve a collegare le due parti appena citate. Se hai sentito parlare di vite di guarigione, ci si riferisce all'elemento che si inserisce sulla radice artificiale in una fase intermedia rispetto all'intera operazione di riabilitazione implanto-protesica. Ne parliamo perché spesso i pazienti, quando ci chiedono se la vite dell'impianto si vede, sono fuorviati da informazioni che riguardano appunto la vite di guarigione che emerge dalle gengive ed è visibile, diversa però dalla vite endossea che è sommersa. Si tratta, come appena affermato, di una situazione provvisoria, che non deve destare alcuna preoccupazione.

L'INSERIMENTO DEGLI IMPIANTI DENTALI


L'inserimento dell'impianto dentale può avvenire secondo diversi protocolli operativi, che l'implantologo sceglierà dopo aver effettuato un'attenta valutazione clinica e aver studiato il caso specifico del paziente. Prima dell'inserimento in modo definitivo della seconda e della terza componente, occorre eseguire dei passaggi provvisori. Nello specifico, prima dell'abutment si inserisce una vite di guarigione o pilastro transepiteliale. Questo perché ha il compito fondamentale di modellare la gengiva per accogliere al meglio la parte protesica dopo l'inserimento della vite dell'impianto. Il risultato ottimale non è solamente estetico: se la vite di guarigione è stata inserita nel modo corretto l'intera riabilitazione implantare non "abuserà" della gengiva e non causerà la recessione gengivale. Ecco perché si chiama di guarigione.

LA VITE DI GUARIGIONE


La vite di guarigione può essere inserita insieme alla vite endossea oppure in un secondo momento, terminata l'osteointegrazione, all'incirca dopo 8/12 settimane. Trascorse alcune settimane questa viene sostituita dall'abutment e dalla protesi. Se le condizioni cliniche lo permettono, l'inserimento della vite di guarigione avviene nello stesso momento dell'inserimento della radice artificiale del dente, in modo da evitare il secondo intervento. Lo specialista valuterà quale delle due opzioni stressa meno i tessuti circostanti alla zona dell'intervento evitandone le condizioni che possono portare alla recessione della gengiva, all'esposizione batterica o al riassorbimento dell'osso. La scelta viene fatta alla luce delle condizioni generiche di salute della bocca. Una volta inserita la vite di guarigione, serve un periodo che in genere dura dai 2 ai 6 mesi perché si concluda questa fase di transizione, trascorsi i quali, tolta la vite di guarigione l'odontoiatra troverà il "profilo di emergenza" sul quale adattare la protesi realizzata su misura, cioè un "buco" pronto ad accogliere il nuovo dente.

LA RIABILITAZIONE IMPLANTARE


Le protesi, una volta raggiunta la guarigione, possono essere cementate o avvitate su impianti. La scelta sarà dell'odontoiatra che saprà quale soluzione porta il miglior risultato possibile per il paziente. Terminata l'operazione di riabilitazione implanto-protesica e riabilitato il dente mancante, la situazione ottenuta dovrebbe essere la perfetta integrazione del nuovo dente, dove solo un occhio esperto è capace di distinguere i denti naturali dalle protesi.

QUANDO SI VEDE LA VITE DELL'IMPIANTO DENTALE?


Escluso il momento di inserzione dell'impianto, la vite implantare non dovrebbe mai essere in vista. Le protesi avvitate presentano un foro di avvitamento, ma anche in questo caso la vite non resta visibile perché lo stesso foro viene occultato con composito da otturazioni. Se la vite è in vista occorre rivolgersi al dentista per inserire una nuova copertura. Nelle protesi cementate, invece, con il passare del tempo, la vite dell'impianto potrebbe diventare visibile. A cosa è dovuto ciò? Vediamo insieme le possibili cause.

LA RECESSIONE GENGIVALE


Se il paziente soffre di recessione gengivale, può succedere che le gengive ritirandosi espongano la radice del dente, il colletto dentale macchiato di nero o la parte superiore della vite dell'impianto precedentemente nascosta sotto la stessa gengiva da un lato e l'osso dall'altro. La recessione gengivale spesso è dovuta ad una mancanza di igiene orale domestica, all'uso errato dello spazzolino da denti, una corona non correttamente eseguita, un'infezione, lo spostamento dei denti o un trauma che provocano un accumulo di carica batterica che sfoga poi in malattie come la mucosite, dopo un ulteriore aggravamento della situazione, alla perimplantite. Se l'infezione progredisce ancora, si arriva anche alla perdita di osso. È chiaro che questa situazione mette in pericolo l'impianto dentale stesso. Sicuramente il primo intervento è di cura, successivamente si potrà procedere al recupero dell'estetica con la ricostruzione del tessuto mediante innesto gengivale ottenuto prelevando tessuti dal palato o con membrane gengivali.




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